Toni Servillo - Il patrimonio culturale

Borgo di Casertavecchia

Il borgo medievale di Casertavecchia ha origini ancora incerte. L’antico toponimo di "Casa Hirta" le fu attribuito dai Longobardi che così vollero sottolinearne la posizione geografica impervia, ma sicura perché arroccata sulle pendici del monte Virgo. Il villaggio medievale vide il passaggio dalla dominazione longobarda a quella normanna - epoca in cui venne eretta la bella Cattedrale - e poi sveva. Con gli Angioini, in un breve lasso di tempo, il possesso della contea passò nelle mani di diverse famiglie nobili tra cui: i Pignatelli, i Belmonte, i Braherio, ed i Gaetani. Agli inizi del Trecento, Roberto d’Angiò concesse il feudo alla famiglia Della Ratta che lo detenne per circa due secoli, stabilendo però la propria residenza in un “torrazzo” situato in pianura. Con il trasferimento dei signori del luogo in pianura, anche gli abitanti di Caserta Vecchia iniziarono a stanziarsi a ridosso della Torre signorile. Prese così forma, gradualmente, il Villaggio Torre, primo nucleo abitativo dell’odierna Caserta. L’antico centro arroccato in collina venne lentamente abbandonato e vide lentamente decadere la sua importanza. Questa circostanza ha favorito il preservarsi nel tempo delle antiche strutture del borgo medievale che ospitò la curia e l’annesso seminario vescovile fino al 1842, anno in cui  Gregorio XVI ne sancì il definitivo trasferimento alla nuova Caserta.


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INFORMAZIONI

  • Indirizzo: Caserta Vecchia, Caserta (CE)
  • E-Mail: info@casertavecchia.net
  • Telefono: +39 339 478 5997
  • Trasporti: In auto: da Caserta prendere l'autolinea CLP Servizio Urbano Caserta Linea 103, per Casertavecchia. Oppure da piazza Matteotti in Caserta, le autolinee Mataluna per Casertavecchia
    In treno: dalla stazione ferroviaria di Caserta, prendere l'autolinea ACSM, per Casertavecchia
  • Servizi: Ingresso gratuito