Retrostanze dell'Ottocento
Caserta Palazzo Reale, Appartamento ottocentesco, retrostanze
PUNTI DI INTERESSE
L’itinerario di visita dell’Appartamento Nuovo prosegue, attraverso la sala del Consiglio, nelle Retrostanze ottocentesche. In questi ambienti, restaurati in toto durante gli ultimi trent’anni, sono stati selezionati dei manufatti d’eccellenza delle Collezioni borboniche.
In particolare, sono esposti due mobili musicali neoclassici contenenti degli organi a cilindro. Il primo, di dimensioni più contenute, è a secretaire e si trova nella cosiddetta "sala della musica", la cui decorazione parietale è tutta incentrata su questo tema. Entrambi i mobili contengono un meccanismo del maestro Anton Bayer, databile agli anni Venti dell’Ottocento. L’unicità di tali pezzi - di cui si contano solo cinque esemplari in Italia - consiste nella possibilità di riprodurre le stesse sonorità dell’epoca attraverso specifici cilindri contenenti melodie coeve, custoditi in appositi armadi portacilindri.
Nelle sale successive sono esposti i modellini delle giostre e dei meccanismi che il principe di Salerno, Leopoldo di Borbone, aveva fatto realizzare per il Parco annesso alla Villa Favorita, residenza prediletta dalla regina Maria Carolina. Al termine del percorso delle Retrostanze, sono visibili due culle appartenute ai principi Savoia dopo l’Unità d’Italia: quella di Vittorio Emanuele III (1869) e di Vittorio Emanuele principe di Napoli (1934). La culla di Vittorio Emanuele III fu donata ai Savoia dall'amministrazione civica in occasione della nascita del principe ereditario ed è stata conservata a lungo - insieme all’altra - nei depositi casertani.
In particolare, sono esposti due mobili musicali neoclassici contenenti degli organi a cilindro. Il primo, di dimensioni più contenute, è a secretaire e si trova nella cosiddetta "sala della musica", la cui decorazione parietale è tutta incentrata su questo tema. Entrambi i mobili contengono un meccanismo del maestro Anton Bayer, databile agli anni Venti dell’Ottocento. L’unicità di tali pezzi - di cui si contano solo cinque esemplari in Italia - consiste nella possibilità di riprodurre le stesse sonorità dell’epoca attraverso specifici cilindri contenenti melodie coeve, custoditi in appositi armadi portacilindri.
Nelle sale successive sono esposti i modellini delle giostre e dei meccanismi che il principe di Salerno, Leopoldo di Borbone, aveva fatto realizzare per il Parco annesso alla Villa Favorita, residenza prediletta dalla regina Maria Carolina. Al termine del percorso delle Retrostanze, sono visibili due culle appartenute ai principi Savoia dopo l’Unità d’Italia: quella di Vittorio Emanuele III (1869) e di Vittorio Emanuele principe di Napoli (1934). La culla di Vittorio Emanuele III fu donata ai Savoia dall'amministrazione civica in occasione della nascita del principe ereditario ed è stata conservata a lungo - insieme all’altra - nei depositi casertani.