Itinerario Neoclassico
Decisamente neoclassiche sono le raffinate architetture progettate da Luigi Vanvitelli e dai suoi allievi per le residenze dei sovrani borbonici.
A partire dalle scoperte emerse durante gli scavi archeologici di Pompei ed Ercolano, avviati nel 1740 dal re Carlo di Borbone, si afferma a Napoli, in consonanza con quanto stava avvenendo nel panorama culturale e artistico europeo, un nuovo gusto per il classico. A quest’ultimo si conforma la nuova scuola di architetti e artisti che, sotto la supervisione del Vanvitelli, lavorarono nella seconda metà del Settecento sul territorio casertano.
Notevoli testimonianze sono la Reggia di Caserta, ritenuta il capolavoro del Vanvitelli, e i siti reali progettati da Francesco Collecini, uno dei migliori allievi del Vanvitelli, come il Casino di San Leucio con i Quartieri di San Carlo e San Ferdinando; il limitrofo quartiere della Vaccheria e Carditello, in località San Tammaro, a metà strada tra Napoli e Caserta.
Non lontano dalla Reggia casertana, si trova Villa Porfidia, immersa in un esteso giardino pensile ricco di piante esotiche e rare.
La villa, conosciuta alla fine del Settecento come “Real Castello Borbonico”, divenne residenza dei Guevara di Bovino, che la abitarono quando la corte napoletana si trasferì alla Reggia di Caserta. Annamaria Guevara fu dama di compagnia della regina Maria Carolina ed ottenne il privilegio di utilizzare per il giardino della villa l’acqua proveniente dall’Acquedotto Carolino.