Palazzo Reale

Sala dell'Inverno

La sala, detta dell’Inverno, fu affrescata da Fedele Fischetti (1732-1792) con la collaborazione di Filippo Pascale (seconda metà del XVIII sec.). Raffigura nella volta Borea che rapisce Orizia. Nei medaglioni che circondano l’affresco centrale sono dipinte scene del mito di Venere e Adone. L’antica denominazione della sala, risultante dalle notazioni inventariali del 1799, era quella di “Stanza dove si spoglia e veste S. M. il Re”. I dipinti alle pareti furono commissionati da Ferdinando IV di Borbone (1751-1825) al pittore Jacob Philipp Hackert (1737-1807): l’intento era quello di temperare la grazia rococò di questi ambienti attraverso le rigorose scene di caccia e le esercitazioni militari raffigurate dal pittore prussiano.

Da sinistra: Esercitazioni militari a Santa Maria della Piana, nei pressi di Sessa Aurunca; Caccia nel Cratere degli Astroni, Caccia al cinghiale di Ferdinando IV a Calvi, Caccia al cinghiale dal Ponte di Venafro ed infine Esercitazioni militari a Gaeta il 19 maggio 1787.

L’arredo è costituito da divani e sedie di legno bianco e oro provenienti dalla Villa Favorita di Portici. Al centro della sala è un tavolo circolare con piano in pietre dure, opera del direttore del Laboratorio Reale di pietre dure di Napoli, Giovanni Mugnai (?-1805). Istituito nel 1737, con sede in un palazzo sito nei pressi della chiesa di San Carlo alle Mortelle, il Laboratorio Reale di Pietre Dure ebbe tra le sue maestranze molti artigiani fiorentini, reduci dalla chiusura dell’opificio di pietre dure mediceo.