Sala del Trono

Disegni e modelli: l’idea progettuale della Reggia

Nelle tre retrostanze della sala del Trono, riaperte di recente, vengono proposti interessanti manufatti facenti parte del patrimonio della Reggia, alcuni mai esposti al pubblico.
Tra questi i bozzetti in stucco relativi ai raffinati rilievi delle sale di Marte e Astrea, alcuni preziosi bronzetti neoclassici e i modelli lignei relativi ad ambienti del Real Palazzo, gran parte dei quali realizzati dall'ebanista tedesco Antonio Rosz e dai suoi collaboratori per conto di Luigi Vanvitelli e di suo figlio Carlo. Completano le sale alcuni disegni dei Vanvitelli facenti parte del fondo del Gabinetto stampe e disegni della Reggia.
 
La prima sala è dedicata a Luigi Vanvitelli, architetto, scenografo, ingegnere, idraulico, strutturista e urbanista, cui si deve il progetto della Reggia di Caserta, ritratto nel dipinto di Giacinto Diano in esposizione.
I lavori per la costruzione della Reggia, iniziati nel 1752, proseguirono alla morte di Luigi con la direzione del figlio Carlo che già da tempo coadiuvava il padre nelle attività del cantiere.
Questi si pose come fedele esecutore del grandioso progetto di Luigi, testimoniato dal plastico del Palazzo esposto, commissionato nel 1756 ad Antonio Rosz, ebanista tedesco attivo nel cantiere del Palazzo Reale già dal 1751. Raffigura con meticolosa precisione il nucleo centrale della costruzione: i due vestiboli sovrapposti, la grande Cappella Palatina e lo Scalone Reale.
 
Nella seconda sala sono esposte i modelli lignei relativi ad alcuni ambienti della Reggia.
Eseguiti secondo le indicazioni dell'architetto Antonio de Simone e databili al 1813, sono quelli della sala di Marte e della sala di Astrea, due ambienti di deciso gusto neoclassico e di valenza internazionale.
I due modelli raffiguranti la sala del Trono furono realizzati invece, l’uno, nel 1829, su progetto di Pietro Bianchi, e l'altro nel 1843/45 da Gaetano Genovese.
Un modello raffigurante la fontana di Eolo realizzato dal Rosz e aiuti nel 1777 documenta l'attività di Carlo Vanvitelli relativa alla riprogettazione del parco della Reggia.
Alle pareti della sala, una serie di disegni appartenenti alla “Dichiarazione” di Luigi Vanvitelli, opera pubblicata nel 1756 a Napoli dalla Regia Stamperia.
 
Al centro della terza sala il modello della parte centrale della facciata del Real Palazzo, che il Vanvitelli fece realizzare dall'ebanista Antonio Rosz con l'intento di lasciare un valido strumento di lavoro a chi l'avrebbe sostituito nel cantiere di Caserta (il progettista della Reggia ipotizzava di dover seguire a Madrid Carlo divenuto sovrano di Spagna nel 1759).
Alle pareti si espongono i bozzetti superstiti di Valerio Villareale e Domenico Masucci dei rilievi in stucco delle sale di Marte e Astrea e ancora una serie di disegni di Luigi Vanvitelli e di suo figlio Carlo connessi alla progettazione della Reggia.
Nella sala sono inoltre collocati anche cinque bronzetti di Francesco e Luigi Righetti, figure di spicco del neoclassicismo internazionale, e infine un gruppo in stucco dorato di Tito Angelini.