Capodrise, 1723 - Napoli, 1806

Domenico Mondo

Formatosi nella bottega dell'anziano Francesco Solimena, dopo il 1760 si ispirò evidentemente al Giaquinto - tornato a Napoli da Madrid - giungendo a soluzioni decorative di straordinaria bellezza pittorica, nelle quali si ravvisa spesso anche l'esempio di eleganza formale e compositiva di Francesco De Mura. La sua pittura manifesta un carattere ancora decisamente rocaille, in contrapposizione agli orientamenti sempre più decisamente classicisti di gran parte dell'ambiente napoletano. Lo si rileva negli interventi effettuati per il Palazzo Reale di Caserta: le Storie di eroi dell'antichità (1787) dipinte per la sala delle dame di corte e l'affresco raffigurante Le armi di Casa Borbone sostenute dalle Virtù, nella sala degli Alabardieri. Nel 1789 fu nominato, assieme al Tischbein, direttore dell'Accademia napoletana del disegno rivestendo, però, un ruolo secondario.